Cuore Nero by Amabile Giusti

Cuore Nero by Amabile Giusti

autore:Amabile Giusti [Giusti, Amabile]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-05-27T22:00:00+00:00


16

«Mamma non c'è?» domandò Laura al telefono.

Sai, la sua mente è stata stravolta da una cacciatrice di vampiri e da quasi una settimana è priva di sensi. Il dottore Decarlo dice che va tutto bene, viene a visitarla ogni giorno, ma ci vorrà ancora un po' perché si risvegli. Ogni tanto si muove, si è perfino alzata in piedi, ma era ancora catatonica, e ho dovuto trattenerla perché non cadesse e riportarla indietro di peso. Lisa mi manda manicaretti... Ah, lei è una vampira ma cucina benissimo, anche se io pilucco solo per educazione, perché ho lo stomaco rimpicciolito quanto una tazzina da caffè. Teo si è ripreso, ma non abbaia più. Forse per il condominio è un vantaggio, ma mi fa stare male, perché rafforza il silenzio che mi circonda.

Insomma, va tutto bene, no?

Naturalmente Giulia non disse niente di tutto questo. Le disse piuttosto: «A quest'ora è in palestra».

«Ma sono le tre del pomeriggio!» obiettò Laura.

«Vero ma. lo sai come l'ha presa, no? Vuole mettersi in forma! Sapessi quant'è dimagrita!»

«E ci va anche di pomeriggio?» «Sì.»

«Ieri sera mi hai detto che era andata al corso di cucina.»

«Proprio così.»

«E l'altro ieri era da un'amica, ma quando ho provato a chiamarla sul cellulare era spento.»

«Forse non c'era campo.»

Laura tacque un attimo. Poi, con il tono investigativo che Giulia conosceva benissimo, aggiunse: «Tu mi nascondi qualcosa».

«Cosa dovrei nasconderti? Che sei paranoica?»

«Io lo sto cosa sta succedendo!»

«Non sta succedendo niente. Piuttosto, tu che combini con papà e Tiziana?»

«Lo sai cosa combino. Tiziana sta sempre male e nessuno mi accompagna mai al mare. Papà non vuole che ci vada da sola e, siccome non conosco nessuno, e qui sembra di abitare in mezzo alla foresta, devo passare tutto il tempo a casa insieme ai gemelli che hanno dieci anni ma si comportano come se ne avessero tre.»

«Vivere in periferia a Roma è un vantaggio, se no staresti in mezzo al caos.»

«Sarà pure vero, ma a me il caos piace. Comunque è inutile che cambi discorso. Dimmi la verità.»

Giulia rabbrividì. Negli ultimi tempi, ogni volta che Laura aveva chiamato, a tutte le ore, le aveva rifilato una sontuosa bugia sul perché la madre non fosse in casa. Era ovvio che la sorella facesse due conti e drizzasse le antenne, soprattutto se non aveva niente di meglio da fare. Se si fosse divertita non avrebbe telefonato tanto spesso.

«Tu e papà non potete prendervi una domenica per voi due soli?» le domandò.

«Macché, sta tutto il tempo a occuparsi di Tiziana. Non fa che ripetermi che è un bene che io sia qui così faccio compagnia ai figlioli, visto che la poverina è indisposta. Insomma, potevano dirmelo che volevano una babysitter, almeno mi sarei fatta pagare.»

«Porta pazienza, dai.»

«Pazienza? Tu che predichi la pazienza? In un altro momento mi avresti detto di piantare baracca e burattini e tornarmene a casa, ed è quello che farò. Così mamma la smetterà di essere arrabbiata con me. È per questo che non vuole parlarmi, vero?» indagò Laura. «Non le è andato giù che sia venuta da papà anche se mi aveva detto di non farlo.



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